I bambini del Burundi, come questi due piccoli, non manifestano facilmente felicità e apertura, per antiche vicissitudini e per radicati timori verso l’uomo bianco. Questi bambini, che non vivono la spontaneità e la gioia proprie della loro età anche per l’emarginazione dovuta alla “diversità”, sono invece riusciti a comunicare ai volontari di Progetto Sorriso la loro incredibile felicità con gesti semplici, quanto straordinari. Mai avrebbero potuto crederlo, se non li avessero visti con i loro occhi uno degli ultimi giorni della missione.
I due piccoli, che pochi giorni prima avevano visitato con difficoltà, avevano trascorso una mattinata ad accarezzare la porta a vetri dell’ingresso della sala operatoria. Questo gesto che mantiene le distanze, la fierezza e la dignità di due piccole creature evoca, però, un’estrema gratitudine che i volontari hanno colto e che continua a riproporsi nei loro nostri occhi e nei loro cuori. Una gratitudine che Progetto Sorriso vuole condividere con le persone che hanno creduto nell’impegno dell’Associazione, con fiducia e generosità.